Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Quadro clinico fortemente invalidante caratterizzato da Ossessioni ( pensieri, impulsi, immagini, intrusive, ricorrenti e persistenti accompagnati da ansia). La persona non riesce ad allontanarli dalla mente e vengono vissuti come contrarie al modo d’essere dell’individuo giudicandoli come estranei. Nel D.O.C. le ossessioni attivano delle intense emozioni di paura, disagio e colpa. Le Compulsioni sono comportamenti ripetitivi eseguiti al fine di ridurre il disagio generato dalle ossessioni. Le compulsioni non sono sempre osservabili ( overt ) come il lavarsi le mani ripetutamente. Molte compulsioni possono essere covert come pregare, contare, ripetere parole mentalmente. Al di là che siano overt o covert, la persona sentirà l’esigenza di metterle in pratica in risposta ad un’ossessione.
Sottotipi di Disturbo Ossessivo – Compulsivo
- Ossessioni di Contaminazione, associati a rituali di pulizia. La compulsione di lavaggio e pulizia sono legate alla paura di un contagio con germi portatori di malattie, escrementi, sostanze pericolose e che venendo a contatto con tali sostanze, possano ammalarsi gravemente, morire o contagiare altre persone;
- Ossessioni riguardanti il dubbio di aver fatto o non aver fatto qualcosa che possa causare un grave danno alla propria reputazione. Le compulsioni riguardano comportamenti preventivi quali il controllo di elettrodomestici ( avrò chiuso il gas? Meglio controllare di nuovo! ); porte e finestre di casa che devono essere ben chiuse per evitare furti. Le compulsioni possono riguardare anche pensieri (livello cognitivo) ripercorrendo mentalmente la sequenza di un’azione;
- Le Compulsioni legate all’Ordine sono espressione di un impulso ad organizzare, in modo simmetrico, oggetti personali come vestiti o arredamento. Capita spesso che la persona non sa esprimere l’emozione di paura o le conseguenze connesse alla compulsione tranne la condizione di ansia e di disagio che qualcosa possa essere fuori posto;
- Compulsione di Ripetizione e Conteggio, riguardanti qualsiasi azione oppure oggetto, accompagnato spesso da pensieri quali “se non metto in atto la compulsione potrebbe accedere qualcosa di grave ad una persona cara!”.
Dott. Sandro Veltri
Psicologo